OGGI VI PRESENTO UN AMICO REPORTER ANGELO URGO, UN RAGAZZO PIENO DI VITA, UN AVVENTURIERO, UN RAGAZZO CON TANTA FORZA ED ENERGIA, IN QUESTO SUO REPORT IN AFRICA CI RACCONTERA’ LA SUA ESPERIENZA ALIMENTARE, E OVVIAMENTE NON POTEVO FAR A MENO DI CHIEDERGLI DELLA PIZZA !!! …LEGGETE UN PO’ CHE CI SVELA.
Come si mangia in Italia, non si mangia in nessun posto.
Ma l’italiano che viaggia? Come fa?
Immaginate di partire in Africa.
Da Nord a Sud, tante Afriche con tante tradizioni.
Partirete dal Marocco, l’Africa più vicina. Facendo su e giù nella Medina vecchia, finirete in uno di quei bar minuscoli, tutti bianchi. Dentro, sarete incantati dal fresco e dalla buona accoglienza. Potrete assaggiare il batbout, ovvero pane di semola rimacinata da farcire a piacimento. È una curiosa variante della pizza e del nostro pane. Vi farà pensare alle tigelle romagnole, ma questo è più grande e leggero.
Sì, okay, non è la pizza e la pizza non si cambia con niente.
Allora, se proprio non riuscirete a stare senza la pizza, volerete in Egitto. Gli egiziani sono maestri in quest’arte. Fanno una pizza che non è né alta né bassa: è egiziana. L’idea, certo, rimane italiana, ma gli ingredienti e l’impasto sono africani. Non vi piace? de gustibus, ammetterete almeno che è di tutto rispetto. E poi, sappiatelo, l’invenzione del forno, quello a cono, è brevetto egiziano. Chapeau.
Una volta soddisfatti delle piramidi e del giro sul cammello, vi farete coraggio e andrete più a sud: in Eritrea. Il nome del paese viene dal greco erythros, che vuol dire rosso. Rosso come il mare, senz’altro; ma anche come il paesaggio, assolato; e come le salse, parecchio piccanti.
Passeggiando sul Viale Nazionale di Asmara, vi ritroverete prima o poi a mangiare della carne servita sull’injera. Non vi spaventate, è roba commestibile.
L’injera è, se vogliamo, la pizza eritrea. Si tratta di un pane piatto, dalla consistenza un po’ spugnosa, fatto di grano, sorga o teff. Non aspetterete mica le posate: basta strappare un pezzo di injera e raccogliere un po’ di carne e un po’ di salse. Vi sembrerà di fare la scarpetta, e senza correre il rischio di passare per maleducati.
L’Africa però è ancora lunga. Un po’ sudati, volerete ancora più a sud, oltre l’equatore. In quattro ore sarete a Lusaka, capitale dello Zambia.
Cercherete il pullman che vi porterà a Livingstone in 7 ore.
In tutta probabilità siederete accanto a una mamma che vi affiderà uno dei suoi pargoli riccioluti. This is Africa, my bros.
Alla prima sosta avrete una gran voglia di fare stretching. E vi verrà fame.
Le orecchiette al sugo della nonna e la pizza del vostro pizzaiolo di fiducia saranno sogni lontani. Scoprirete il chicken-pai o meat-pai. È il panzerotto take-away dell’Africa centro-meridionale. Costa 12 mila Kwacha, due euro circa. Non proprio regalato insomma. Di sapore non è male, un fagottino caldo con crema di carne più chissà cos’altro.
Un’altra mamma, in allattamento, vi chiederà di aiutare l’altro figlio a fare la pipì. Non saprete dire di no.
Tutti i vostri sacrifici saranno ripagati all’arrivo, alla vista delle cascate Vittoria. Vi prenderà l’euforia di provare il bungy jumping al chiaro di luna. Ci ripenserete quando qualcuno vi racconterà la storia della ragazza a cui si staccò l’elastico e si fece una nuotata tra i coccodrilli.
Vi accontenterete di guardare.
Vi convinceranno però a fare rafting. Tranquilli, dove la corrente è forte non ci sono i coccodrilli.
Ne uscirete vivi e vi sentirete dei supereroi. Vi tufferete nella Piscina del Diavolo e proverete la carne di coccodrillo, ma solo per vendetta.
Avrete voglia di vedere un’Africa diversa e arriverete a Cape Town. Forse un po’ acciaccati, come supereroi in vacanza.
Un giro sulla spiaggia tra i surfisti di Kalk Bay e starete meglio. Mangerete il pesce dell’oceano direttamente sul molo e a meno di quattro euro. In centro troverete addirittura della buona pizza.
Si concluderà così, davanti a una bella pizza, il vostro viaggio Africa Nord-Sud. Un lieto fine a conferma del fatto che potete viaggiare scoprire assaggiare imparare quanto volete, ma non c’è scampo: sempre italiani rimarrete.
REPORTER
ANGELO URGO
Meglio l'italiaaaaa!!!!!:-)